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LA GROTTA DI SANTA MARGHERITA, UN TESORO DA RISCOPRIRE

LA GROTTA DI SANTA MARGHERITA, UN TESORO DA RISCOPRIRE

Grazie al Comune di Castellammare del Golfo sarà possibile visitare via terra per osservare i suoi preziosi affreschi sacri risalenti al MedioEvo

Autore: Anonym/martedì 11 marzo 2014/Categorie: Attualità, Arte, Viaggi, Italia, Sicilia

Un tesoro naturale e insieme d’arte: è la suggestiva Grotta di Santa Margherita sulla costa di Castellammare del Golfo (Trapani), contenente preziosi affreschi medievali. Sarà presto resa raggiungibile via terra, oltre che via mare, grazie a un progetto dell’amministrazione comunale, “Memorie antropologiche lungo la costa di Castellammare del Golfo”, già avviato, che ha come obiettivo anche il recupero e la valorizzazione della Grotta. Sulle pareti di questa, cui si può accedere attualmente solo dal mare, si trovano affreschi, di soggetto sacro, risalenti, secondo la maggior parte degli studiosi, al XIII-XIV secolo: i dipinti sono in parte deturpati ma potranno essere restaurati e conservati. 

Numerose sono le grotte sul tratto di costa che va da Castellamare del Golfo a Scopello; un territorio lungo il mare un tempo abitato e raggiungibile attraverso mulattiere e sentieri poi abbandonati. «Grazie alla collaborazione e alla passione dei componenti del CAI di Castellammare e di studiosi del territorio come il professor Internicola – afferma il sindaco di Castellammare del Golfo Niccolò Coppola - l’attenzione si è concentrata soprattutto sull’intervento di restauro, conservazione e valorizzazione delle risorse storico-antropologiche della grotta dedicata a Santa Margherita e delle antiche mulattiere, per renderla accessibile da terra allo scopo di farla diventare un’attrattiva per le popolazioni residenti, dei visitatori, dei turisti e degli imprenditori che intendono investirvi risorse». 

L’amministrazione «nella scelta di restituire alla cittadinanza la memoria storica dei suoi territori, ha affidato ad una professionista del settore, l’architetto Irene Cavarretta, l’incarico di redigere un progetto per il restauro e la valorizzazione dei monumenti architettonici del mondo popolare di costa”, spiega il dirigente dell’ufficio tecnico Simone Cusumano. La prospettiva è quella del “recupero dell’identità del territorio, conservando e valorizzandone i beni antropologici delle vecchie cave delle antiche tonnare e delle grotte quali abitazioni dei pastori”. 

La grotta di Santa Margherita è a poca distanza dal porto di Castellammare, in direzione di Punta Pirale, a circa 15 metri di altezza sul livello del mare. “L'ingresso – spiega lo stesso architetto Cavarretta - è rivolto ad Est. L’accesso è caratterizzato dalla presenza di un muro, che probabilmente supportava una chiusura. La cavità misura circa 17 metri di profondità per una larghezza di circa 8 metri, con pareti levigate; sulla sommità si intravedono ancora le tracce di una volta in malta di calce idraulica e pietrame informe. 

Sulla parete destra sono ancora presenti alcuni affreschi con immagini sacre alle quali si sovrappone l’immagine della testa di un mostro marino”. Probabilmente gli affreschi si devono alla mano di più artisti. Le immagini raffigurano la “Madonna con Bambino”, su di una sorta di squalo, affiancata da un Santo e – più recente, databile intorno al XVII secolo, “Santa Margherita circondata da angeli”. Sul lato opposto, altre tracce di affreschi non più decifrabili. 

Potrebbe esistere un legame tra queste pitture e la vicinanza della tonnara: oppure l’origine potrebbe essere la volontà di ringraziare dopo uno scampato pericolo quale un naufragio. Lo storico Internicola (in “Sopravvivenze prenormanne da Castellammare a Scopello”, del 1993), riporta che nel 1097 la zona della grotta fu concessa da Ruggero I al monastero di Santa Maria de Bosco, per cui l’origine degli affreschi nella grotta si potrebbero collocare nel secolo XII. 

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