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IL CASO “BURKINI”: PER MAIOLESE (EML) GIUSTA LA DECISIONE DEL CONSIGLIO DI STATO FRANCESE

IL CASO “BURKINI”: PER MAIOLESE (EML) GIUSTA LA DECISIONE DEL CONSIGLIO DI STATO FRANCESE

Per il Presidente della Lega Musumani Europei il modo di vestirsi non può essere “una minaccia o un turbamento all’ordine pubblico”.

Autore: Redazione Aurora/sabato 27 agosto 2016/Categorie: Attualità, Italia, Liguria, EML, Italia

Il Presidente dell’Eml, la Lega dei Musulmani Europei (www.eml.fm), l’Ambasciatore di Pace Alfredo Maiolese, interviene sul caso della messa al bando, in Francia, del “burkini”, che ha sollevato polemiche con grande attenzione mediatica anche in Italia, con dibattiti televisivi e radiofonici e articoli sui quotidiani.
“Ogni gesto, atteggiamento difforme dal nostro modo di vivere occidentale, se fatto da un membro della religione islamica – scrive Maiolese - crea polemiche e dissapori ed induce la gente comune a sentenziare: ‘se vogliono vivere qui devono integrarsi’. A mio avviso, l'integrazione è un concetto ben definito e deve comunque essere limitata alle leggi, alle norme ai regolamenti, ma mai alla sfera personale dell'individuo.
Perché dovrei mangiare o bere come un altro, vestirmi in modo eguale, ascoltare la stessa musica o tifare la stessa squadra di calcio!?”
Ciò che doveva essere evidenziato, secondo il Presidente dell’Eml, “non era il fatto di coprirsi, perché dettato dal proprio pudore, dalla propria cultura o dal livello spirituale, con una muta da sommozzatore o con un costume più lungo e diverso da quello tradizionale, ma il grande gesto di emancipazione che una donna musulmana ha compiuto andando liberamente al mare a nuotare”.
Può un costume lungo o corto che sia – si chiede il Presidente Maiolese - danneggiare una società? Può nuocere ad altri individui? Può causare o arrecare squilibri sociali?
“Ebbene - prosegue Maiolese - la risposta è ovviamente negativa, tanto più che al di fuori del dibattito politico sempre aggressivo, distruttivo poco altruista e disseminatore di odio solo per fini elettorali, il Consiglio di Stato francese con una dichiarazione lucida, indipendente, razionale ed imparziale, sospende il divieto al burkini perché limitativo della libertà, non ravvisando minaccia o turbamento all'ordine pubblico. La rivoluzione francese del 1789 che sentenziò libertà, fratellanza ed eguaglianza, aveva un senso in un momento storico e in una condizione sociale particolare, ma, trascorsi più di 200 anni e tempi mutati, direi proprio di no”.
Il compito dello Stato laico, conclude Maiolese - deve essere appunto quello di tutelare tutti i soggetti nelle loro diversità, non imponendo un modello astratto ed utopico, ma, viceversa, garantendo e tutelando le minoranze e le molteplicità di gusti, opinioni, culture e religioni. In questo l'Italia è all'avanguardia in campo mondiale, Paese a parte pochi altri, tollerante e conciliante.

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