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Nella Cattedrale di Pisa la bacchetta di Gardiner rinnova il miracolo della “Passione secondo Matteo”

Nella Cattedrale di Pisa la bacchetta di Gardiner rinnova il miracolo della “Passione secondo Matteo”

Il capolavoro bachiano al festival di musica spirituale Anima Mundi

Autore: Anonym/venerdì 23 settembre 2016/Categorie: Attualità, Musica, Italia, Toscana

Nel tramonto della piazza dei Miracoli di Pisa, fra passanti e turisti, le note del Preludio del seicentesco “Te deum” di Charpentier, brano diventato universalmente popolare come sigla dell’Eurovisione Tv, arrivano da un anello della torre di Pisa suonate da alcuni degli English Baroque Soloists, l'orchestra che, poco dopo, sotto la bacchetta del suo fondatore John Eliot Gardiner, eseguirà nella cattedrale di Pisa la Passione secondo Matteo di Johann Sebastian Bach. Sir Gardiner, pioniere e grande specialista delle esecuzioni barocche su strumenti dell’epoca, è uno dei più autorevoli ed apprezzati interpreti di Bach al mondo. È anche dal 2006 alla direzione artistica del festival dell'Opera della Primaziale di Pisa “Anima mundi”, che culminava, quest’anno, con l’appuntamento con il capolavoro bachiano, autentico monumento della storia non solo della musica ma dello spirito e del pensiero umano in assoluto. Nella grandiosa partitura – un autentico universo da esplorare con emozione infinita – le parti corali toccanti e grandiose (qui affidate al Monteverdi Choir, anch’esso creazione di Gardiner, e il Trinity Boys Choir di voci bianche) accompagnano e commentano a livelli eccelsi di sentimento e di poesia la recitazione cantata del testo di Matteo, affidata a un Evangelista Narratore (tenore) e ai cantanti che impersonano le varie figure, a cominciare dal Cristo (basso). Ai cori spettano anche le parti dialogate che sono pronunciate, dal Vangelo, da più personaggi (la schiera degli Apostoli, il Sinedrio, la folla). Oasi di straordinario, commovente lirismo le arie dei solisti, anch'esse meditazioni sulle varie situazioni della vicenda evangelica, arricchite da sublimi bellezze anche strumentali. La profondità e l’intensità quasi sovrumana, celestiale della meditazione è molto più nella musica e nella melodia che nei testi del poeta Picander. Nell’esecuzione di Pisa arie che normalmente sono cantate da soprani o contralti sono state affidate – meno convenzionalmente - a falsettisti. Di altissimo livello la prova di tutti gli esecutori, a cominciare dai solisti. Su alcune scelte interpretative, strumentali o di dinamica, di Gardiner si può forse dissentire: resta tuttavia la qualità straordinaria di questo direttore; in più la grandezza e la sterminata ricchezza della MatthaeusPassion sono tali ad imporsi all’ascoltatore – al suo cuore e alla sua mente – al di là di ogni scelta di esecuzione. Papa Benedetto XIV, grande conoscitore di musica e musicista lui stesso, disse una volta: “mi convinco di nuovo che la nostra fede è vera quando ascolto le ‘Passioni’ di Bach”.


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